Quando la relazione è in crisi.
“Non ci capiamo più, parlare è diventato inutile, vorremmo lasciarci, non ci riusciamo, non sappiamo cosa fare”
Riassumo con questa frase quello che mi viene detto dalle coppie che presentano crisi nella relazione e che si rivolgono a me per farsi aiutare ad uscirne.
La quotidianità nella vita a due può logorare anche quella che all’inizio sembrava essere “l’unione perfetta”e quanto più l’aspettativa di una serena vita familiare era alta tanto più la delusione è cocente.
Gli atteggiamenti del partner diventano “improvvisamente” insopportabili, si diventa irascibili e insofferenti ai piccoli gesti quotidiani; i motivi di discussioni sono spesso futili, (come sempre sono gli alibi che coprono qualcosa di più complesso), difficile capirsi e farsi capire, comunicare diventa un’impresa sempre più fallimentare tanto da arrivare a preferire di non parlare affatto perché “tanto si finisce solo a litigare”.
Crisi nella relazione: è successo giorno dopo giorno e non ce ne siamo accorti, come è stato possibile?
Trovarsi ad affrontare relazioni che deludono comporta da parte di uno o di entrambi i partner la riflessione che si è sbagliata la scelta del partner perché la persona che ci vive accanto non somiglia più a quella di quando “occhi negli occhi” guardavano ad un futuro “in rosa”.
Crisi nella relazione: gli influssi dei cambiamenti sociali.
I cambiamenti sociali hanno determinato pesanti squilibri nella bilancia di “poteri” tra uomo e donna. L’emancipazione femminile nel mondo culturale e lavorativo ha eroso il mito maschile dell’uomo forte, facendolo scoprire fragile perché mancante di una maturazione culturale che lo ponesse in linea con la realtà contemporanea.
Le tradizionali mansioni femminili di accudimento e supporto affettivo per i vari membri della famiglia dei figli e dei genitori, in mancanza del tessuto di servizi sociali adeguati, fanno della donna la base dell’impianto familiare e solo raramente c’è una ridistribuzione tra i coniugi dei compiti familiari con una maggior portanza delle capacità della donna nel ricoprire diversi ruoli di potere nel privato come anche in ambito sociale e lavorativo può generare contesti di squilibrio complessi e difficili da vivere per entrambi.
Crisi nella relazione: navigare in acque tempestose.
Gli ostacoli che si incontrano nella vita di coppia sono quindi inevitabili e frequenti.
Non sempre la “barca dell’amore” si dimostra essere un mezzo idoneo a navigare, specie se le acque si fanno “tempestose”.
Capita che, come in un naufragio, qualcosa irrompa rovinosamente nel vivere quotidiano della coppia, cogliendo di sorpresa i coniugi, impreparati ad affrontarla.
“IL PAZIENTE E’ UNA NAVE SBATTUTA SUGLI SCOGLI DELLA VITA E/O ARENATA NELLE SECCHE DELLA RAGIONE E SENZA CARTE NAUTICHE”
(G. Nardone)
Crisi nella relazione: un rapporto dato per scontato.
È molto facile perdere di vista l’attenzione che la vita a due meriterebbe, facile trovare alibi che accontentano un vivere superficiale.
Talvolta i segnali della tempesta della crisi seppur evidenti, non vengono visti, o forse non li si vuole vedere e li si sottovaluta, presi dalla difficoltà del vivere quotidiano.
Crisi nella relazione: io, io e ancora io…
Ascoltarsi e ascoltare l’altro è semplice solo a parole. Facile che la comunicazione diventi disfunzionale nelle sue forme verbali e non verbali per il prevalere di identità fondanti su un “IO” distrofico, talvolta narcisistico nel cercare di soddisfare le proprie necessità.
Il basso grado di empatia rende oltremodo difficile comprendere l’Altro e si rimane ingabbiati in trappole relazionali che feriscono tutti quelli che ne sono coinvolti.
(n.d.a. Il concetto di Famiglia, mai come in questi tempi, andrebbe rivisto con un senso più aperto al concetto sociale di Umanità)
Crisi nella relazione: troncarla o risolverla?
Vista dai più come la soluzione più semplice, disfatti dal susseguirsi di scontri e battaglie, può anche apparire l’unica possibile senza riflettere abbastanza se poi così la guerra la si perde entrambi con ripercussioni future non valutabili perché un fallimento sentimentale di sogni e aspettative lascia sempre ferite da rimarginare in tempi e modi non ipotizzabili e questo sia in chi lascia e chi è lasciato. Quindi, nell’interesse di tutti, è bene imparare a separarsi ed è doveroso farlo bene nel rispetto di tutti quelli che ne saranno coinvolti.
Spazi sociali che si allargano coinvolgendo anche le famiglie di origine; basti pensare al ruolo dei nonni nel farsi sostenitori economici ma anche di servizio, di famiglie scoppiate.
Recuperare o scoprire risorse “dormienti” per avere quei margini di possibilità di ricostruire e ricostruirsi un futuro; portare avanti un compito così complesso questo dovrebbe essere l’obiettivo impresa non facile che richiede l’aiuto di professionisti esperti in terapia di coppia e capaci di mediare le posizioni trovando la/le soluzioni.